sabato 4 giugno 2011

Latti di crescita, inutili e costosi


I latti di crescita, detti anche latti 3, si presentano come prodotti necessari per lo sviluppo dei bambini tra 1 e 3 anni. In realtà non lo sono e in più sono costosi e contengono troppi zuccheri.
Si tratta di un alimento a tutti gli effetti industriale che non contiene solo latte: farina di riso, amido di patata, olio di pesce, saccarosio sono solo alcuni degli ingredienti che possono essere presenti in questi prodotti. Nonostante questo, si considerano un'alternativa valida, se non migliore, al latte vaccino per i bambini che hanno compiuto un anno e fino ai tre.
Non solo latte
Se in un bicchiere di latte vaccino troviamo solo latte, in uno di latte 3 ce n'è solo metà: il resto è altro. E quasi mai questo "altro", a dispetto dei richiami dei produttori alla genuinità e al benessere dei piccoli consumatori, è necessario al corretto sviluppo del bambino. Anzi, le sostanze aggiunte per rendere questi alimenti migliori rispetto al latte vaccino, all'analisi di laboratorio si sono rivelate inutili o addirittura del tutto inopportune. Nonostante ciò, gli alimenti per l'infanzia sono molto usati dai genitori, perché rapidi e pratici da usare. Da non sottovalutare il peso che hanno sul bilancio familiare, costando molto più del latte vaccino.
In 13 sotto esame
Nella nostra analisi, abbiamo preso in considerazione 13 prodotti, in vendita sia nella grande distribuzione sia nelle farmacie. In particolare abbiamo cercato di evidenziare le differenze esistenti rispetto al latte vaccino: dai risultati è emerso che si tratta di prodotti abbastanza deludenti, anche se migliorati nelle formulazioni rispetto al passato. Dal punto di vista legislativo questi prodotti non sono sottoposti a una normativa specifica. Questo fa sì che ai produttori venga concessa ampia libertà su molti aspetti, primo tra tutti quello della formulazione, molto diversa da latte a latte. Si parte da una base del 40-60% di latte in polvere parzialmente o totalmente scremato cui si aggiunge acqua e altri ingredienti.
Non esagerare
All'analisi delle informazioni in etichetta, tutti i latti sono a norma di legge (ma nessuno riporta le informazioni semplificate, che saranno obbligatorie a partire dal 2010). Si esagera però sulle dosi consigliate: la quantità di 500 ml al giorno è superiore a quella suggerita dall'Oms (tra i 200 e i 400 ml per la fascia di età tra 1 e 3 anni). Riteniamo che serva per spingere i consumi. Se il bambino è in buona salute, l'utilizzo di questi latti è inutile e costoso: per rispondere al fabbisogno nutrizionale, latte materno o vaccino (dopo il primo anno d'età) e una dieta equilibrata sono sufficienti.
Allattare fa bene a tutti
Sono molteplici i benefici, riconosciuti dalla scienza, che derivano dall'allattamento al seno, sia per il bambino sia per la madre.
Vantaggi per il bambino: il latte materno protegge dalla diarrea e dalle infezioni acute delle vie respiratorie, stimola il sistema immunitario, aiuta lo sviluppo neurologico. Inoltre, il bambino allattato al seno è maggiormente protetto dai tumori (in particolare dalla leucemia e dal linfosarcoma), dalla polmonite, dall'asma, dalle allergie, dal diabete e dalle infezioni gastroinstestinali.
Vantaggi per la madre: l'allattamento al seno rafforza il legame con il figlio, facilita il recupero fisico dopo il parto, diminuisce il rischio di depressione post-parto. Riduce il rischio di cancro della mammella prima della menopausa. Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di cancro dell'ovaio e di osteoporosi.
http://www.altroconsumo.it/bambini/latti-di-crescita-inutili-e-costosi-s255053.htm

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